Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifuggiati – SPRAR

Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati in Italia (SPRAR) garantisce interventi di “accoglienza integrata” dei richiedenti asilo e dei rifugiati attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico; è costituito dalla rete degli Enti locali che, con il concorso delle realtà del terzo settore, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per la realizzazione dei progetti di accoglienza.

La nascita del Sistema – avviato con la sperimentazione del Programma Nazionale Asilo (PNA) e poi istituzionalizzato nello SPRAR – ha segnato un momento di svolta nella storia dell’asilo in Italia. In primo luogo perché per la prima volta si è iniziato a pensare e a programmare in termini di “sistema”, in secondo luogo perché l’accoglienza è uscita dalla dimensione privata per entrare in quella pubblica. Pertanto, fino al 2001 gli interventi in favore di richiedenti asilo e rifugiati sono rimasti a totale appannaggio delle realtà del terzo settore, i quali gestivano l’accoglienza in totale autonomia e al di fuori di una cornice istituzionale definita e omogenea, mentre con l’avvio del PNA, si è concretizzata un’assunzione di responsabilità da parte degli Enti locali e dello Stato centrale.

Allora come oggi, si è trattato di ravvisare non tanto le implicazioni operative degli enti pubblici, quanto la formalizzazione di una responsabilità politica. In qualche modo la nascita di un sistema pubblico di accoglienza può essere immaginato come la risposta delle istituzioni all’istanza “diritto di asilo, dovere di accoglienza”, con la quale per anni le organizzazioni non governative hanno sostenuto la richiesta di riconoscimento di puntuali competenze e obblighi in capo allo Stato centrale e alle amministrazioni locali.