Un calcio al razzismo – Terzo memorial Filippo Tarallo

In occasione del terzo Memorial in onore del giovane raffadalese appassionato di calcio scomparso qualche anno fa e in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato si darà il via nel Comune di Raffadali, dal 25 giugno 2018 al 25 luglio 2018, al progetto “Un calcio al Razzismo” che vedrà coinvolti in un torneo di calcio a 5, i minori stranieri non accompagnati accolti dal progetto SPRAR msna del Comune di Raffadali e del Comune di Agrigento gestiti dalla “Coop Soc. Sanitaria Delfino” ,  i minori stranieri non accompagnati accolti dalla Comunità “Mediterraneo Friends”, gli ospiti stranieri del progetto SPRAR ord Acuarinto e alcuni adolescenti italiani del medesimo territorio iscritti all’Associazione sportiva dilettantistica “Le Colonie”.

Adolescenti stranieri e italiani condividono spesso gli spazi sportivi messi a disposizione dal Comune di Raffadali, ed in queste circostanze è stato possibile avviare quel processo di reciproca conoscenza, scoperta e “scambio”.

Consapevoli che il calcio spesso porta con sé critiche, violenze, competizione eccessiva, scarsa capacità educativa, il “calcio sociale” rappresenta un innovativo modo di intendere il calcio, trasformandolo in un’occasione di integrazione ed educazione: è il modello di uno stile di vita improntato ai valori dell’accoglienza e della cooperazione, affinché lo sport possa favorire l’integrazione sociale dei giovani rifugiati e richiedenti asilo.

Il “diverso” per lingua, paese di provenienza, cultura, colore della pelle, spesso spaventa, intimorisce; la reazione talvolta è la difesa, ma con il presente progetto, le scriventi cooperative, intendono avviare ancor di più quel processo di sensibilizzazione che possa porre fine agli episodi di razzismo  nei quali a volte sono coinvolti gli stranieri accolti, attraverso la comprensione dell’  “ Altro” e la valorizzazione dell’ alterità.

L’inno alla vita è il messaggio che il Memorial si propone di trasmettere, la vita che spesso gli adolescenti immigrati hanno messo in pericolo durante il viaggio della speranza e che adesso si prospettano di migliorare ponendo lo sguardo al futuro e all’avvio di un’integrazione possibile e reale.

L’obiettivo sarà quello di andare “oltre” la visione etichettante socialmente diffusa, a favore di una nuova prospettiva che abbia come unica “lente” osservativa l’uguaglianza umana, consentendo a chi parteciperà all’evento, di porre attenzione ai vari passaggi che riguardano ogni singolo migrante, dal “ciò che ero”, al “ciò che sono” al “ciò che desidero diventare ed essere”; dal passato, al  “qui ed ora”, al  progetto futuro; da soggetto svantaggiato a protagonista attivo della propria vita.

Spesso si pensa a ciò che i ragazzi stranieri “prendono” da questo paese; ma si è mai posto attenzione a cosa questi ragazzi lasciano e per cosa?

Quanto è difficile sentir parlare qualcuno, rivolgersi a te, e non capire, non capire nulla?

Quanto è difficile provare ad imparare questa nuova sconosciuta lingua quando nel tuo paese non hai mai frequentato nessuna scuola?

Quanto è difficile affidarsi ad estranei, provare a comprendere le regole di quel posto tanto ospitale e trovare conforto nonostante la solitudine.

Sei solo, senza riferimenti, senza una lingua, senza certezze, hai solo il coraggio e la speranza che qualcuno ti aiuti ad ottenere quegli strumenti necessari all’integrazione.

Tante le paure; non essere nessuno, un numero, un braccialetto identificativo, uno tra tanti.

I documenti, l’apprendimento della lingua italiana, la possibilità di ricevere cure sanitarie, questo alla base delle priorità dei nostri beneficiari. Nessuna pretesa, nessuna minaccia.

Costretti ad  abbandonare la loro realtà, costretti ad emigrare dimenticando le lotte tra i potenti, sperando in solidarietà e accoglienza, aldilà di gruppi sociali, barriere linguistiche, bandiere nazionali ed ogni altra differenza.

Alla prima giornata di apertura dell’evento a tal proposito sarà proiettato un video che vedrà come protagonisti i beneficiari coinvolti, nel quale racconteranno le proprie emozioni, i propri desideri, i propri vissuti; un resoconto di viaggi di speranza.

Il progetto si strutturerà in otto giornate sportive c/o il campetto Criscenti “La colonia” sito in C/da Manaresi (Raffadali) , è possibile consultare il calendario stilato.

Il 25 luglio alla giornata conclusiva si procederà alla premiazione delle squadre partecipanti.

Sono stati invitati all’evento gli organi istituzionali che più condividono con le cooperative aderenti la presa in carico di ciascun minore.

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